Vino e olio agli artisti. Il festival di Manciano

In tempi di tagli raccontare storie di soluzioni alternative messe in campo per creare festival e manifestazioni culturali può sembrare velleitario. Il tema della gestione delle risorse pubbliche non è eludibile, e anzi costituisce oggi un “vulnus” della tenuta democratica di questo paese, che soffoca la cultura (e in particolare quella indipendente) per la sua ormai manifesta incapacità di confrontarsi con diverse visione del mondo e della vita. Eppure raccontare una storia di economie alternative – e delle diverse filosofie che sono dietro di esse – può essere salutare per ricordarci cosa sta al fondo degli eventi culturali, nel rapporto con il pubblico, con il territorio che lo accoglie, e in quella che è la parte più profonda che spinge un artista a dare vita a un’opera d’arte.
Il festival “A veglia” di Manciano è, da questo punto di vista, un esempio calzante. Nato quattro anni fa da un’idea di Elena Guerrini, attrice e autrice della scena contemporanea formatasi nelle fila della compagnia di Pippo Delbono, che con la sua famiglia risiede in questo piccolo comune della bassa Toscana, il festival si regge su un’idea semplice e antica: il baratto. Manciano, che conta neppure ottomila abitanti, non può certo vantare l’effervescenza culturale che anima altri piccoli (ma assai più ricchi) centri abitati della Toscana. Questo comune del grossetano ha disposizione per la cultura un bilancio pubblico esiguo, che non è certo sufficiente a dare vita a una manifestazione teatrale di un certo livello. Allo stesso tempo, racconta Elena Guerrini, è anche la cultura teatrale della popolazione ad essere carente, atrofizzata da tanti anni di assenza di iniziative e luoghi dove realizzarle. Basti pensare che il teatro più vicino si trova a Orvieto, a quasi settanta chilometri dal paese.
Questa la situazione almeno fino a quattro anni fa, quando fu realizzata la prima edizione del festival “A veglia”. Il festival del baratto si basa su un meccanismo semplice: si invita un attore o una compagnia realizzare degli spettacoli – principalmente spettacoli di parola, dato che le piéce si svolgono nei gradini e nelle case dei mancianesi, senza dotazione tecnica di audio o di luci – e come compenso gli viene versato quello che gli spettatori ritengono opportuno. All’incirca quello che, in gergo teatrale, si chiama “andare a cappello”. Solo che nell’ipotetico cappello degli artisti non ci va a finire qualche euro sonante, gettato dai paesani a seconda del loro gusto: c’è da contribuire con un biglietto vero e proprio, ma anziché essere pagato in euro viene pagato in nauta. Ovvero, coi prodotti della terra dei mancianesi, che si presentano a teatro con qualche bottiglia del loro vino, o con una damigiana d’olio toscano fatto in casa. Una bella sorpresa anche per gli artisti che hanno partecipato al progetto, che se ne sono tornati a casa con una bella quantità di prodotto locali che, a comprali a Roma o Milano, potevano costare anche una piccola fortuna.
Elena Guerrini è un’artista sensibile ai temi della natura e delle economie alternative: da tempo gira con un suo spettacolo, «Orti insorti», un monologo con “musica dal vivo, vino e minestrone” che racconta di antichi modi di pasteggiare, coltivare e – in sostanza – vivere, che stanno sparendo, sulla scia di quella mutazione antropologia prospettata da Pasolini e ormai drammaticamente quasi compiuta. L’idea di organizzare un festival simile gli è venuta non solo per necessità, per aggirare l’ostacolo economico di una zona “depressa” dal punto di vista dell’investimento pubblico; lo stimolo principale è venuto dalla storia di questo paese, che al pari di tanti altri centri della bassa Toscana e dell’alto Lazio, conservano intatta e ancora fresca la memoria dei cantastorie che giravano di paese in paese, che venivano ripagati con i frutti della terra, olio, vino, qualche uova. Sono queste le serate “a veglia”, un’antica usanza maremmana. Il festival, che proprio da questa pratica mutua il suo nome, non è altro che una forma contemporanea di quell’usanza, fatta però nel rispetto dei suoi principi più profondi: l’incontro e lo scambio.
Elena Guerrini racconta che la sua preoccupazione maggiore, all’inizio, è stata il coinvolgimento degli artisti. Non volendo creare un piccolo ghetto per artisti in erba che provano i propri lavori in cambio di quasi nulla, in un mutuo scambio tra “poveri”, la direttrice artistica del festival ha da subito cercato di coinvolgere artisti di caratura nazionale, persino dei veri e propri big della scena italiana. “Ero un po’ preoccupata – confessa – Perché mi chiedevo se artisti abituati a dei cachet si sarebbero prestati a un’operazione del genere. Mi sono dovuta ricredere immediatamente, perché in tanto hanno accettato subito e di buon grado, e se ne sono andati contenti dell’esperienza ma anche della remunerazione in olio, formaggio e vino toscano”. E così dalle parti di Manciano sono passati artisti come Andrea Cosentino e Iaia Forte, o Pippo Delbono, Marco Paolini e Simone Cristicchi che verranno quest’anno, e così il piccolo paese del grossetano, fuori dai giri delle grandi e ricche manifestazioni del nostro paese, si è ritrovato di improvviso inscritto nella geografia dei luoghi che offrono cultura di qualità. Senza per questo snaturare se stesso, o tanto meno le proposte degli artisti che vengono convocati su invito e sono quindi liberi di aderire oppure no.
La prossima edizione del festival si terrà nella seconda metà di settembre. C’è da credere che in questi tempi di preoccupazione per il destino del teatro, a Manciano ci sarà ancora un po’ di spazio per la giovialità e di socialità che dovrebbero sempre essere alla base di una manifestazione culturale: forse è proprio da quelli che occorrerà ripartire per guardare al futuro.
Un piccolo consiglio per chi intendesse partecipare: portatevi la vostra sedia, altrimenti resterete in piedi. [avegliateatroabaratto.blogspot.com]

[da Carta n°21/2010]

Un pensiero su “Vino e olio agli artisti. Il festival di Manciano

  1. Ciao Graziano,
    ti invio il comunicato stampa e il programma in anteprima….
    se vieni sarebbe bello,grazie di essere stato tra i primi ad interessartene…
    elena

    A VEGLIA, A TEATRO COL BARATTO

    Manciano, Marsiliana, Montemerano

    14-26 settembre 2010

    «Se la gente non va a teatro, il teatro può andare a casa loro». Su questa semplice (e felice) intuizione si è costruito il Festival A veglia, a teatro col baratto di Manciano, arrivato ormai alla quarta edizione. Nato dall’idea di Elena Guerrini, attrice e autrice teatrale di origini maremmane, il Festival A Veglia recupera un’antica tradizione contadina – appunto quella della “veglia” serale nelle case o nell’aia, in cui si raccontavano le antiche leggende del territorio o i poemi in doppia rima – e la riattualizza. In tempi di crisi, il Festival A veglia ha un valore aggiunto: il baratto. Infatti gli artisti vengono pagati dagli spettatori in natura, in olio locale, vino e formaggio del territorio, oltre l’ospitalità garantita, nelle case o nei poderi. Una formula che dà un significato diverso all’offerta artistica, non riducibile soltanto allo “stacco” monetario del biglietto. Un teatro “ecosostenibile”, che si inserisce nel paesaggio e nella vita quotidiana dei borghi di tutto il comune di Manciano.
    Organizzato con il patrocinio del Comune di Manciano e con il contributo volontario di amici e sponsor privati, questo festival “low- cost” ma dalle grandi risorse artistiche, ha sempre richiamato nomi importanti del teatro italiano contemporaneo che ne hanno accettato la sfida culturale. Come dimostra anche quest’anno la partecipazione di Marco Paolini, maestro del teatro di narrazione – dal Vajont a Miserabili-Io e Margaret Tathcher – che ha chiesto di essere pagato con olio e cassette di legna da ardere per il suo Jack London, o di Simone Cristicchi, il cantautore (vincitore del Festival di Sanremo 2007) che ha scelto la Maremma come sua seconda casa e dopo la fortunata esperienza con il Coro dei minatori di Santa Fiora, si cimenterà recitando in un giardino a Poderi di Montemerano con un il suo nuovo spettacolo, Li romani di Russia, con la regia di Alessandro Benvenuti.
    Il programma quest’anno propone un filo tematico, quello della biografia narrata. Perché il racconto di una vita ha una forza particolare, che ci rimanda ai temi più generali attraverso il punto di vista e i sentimenti di un individuo. Come i cantastorie che di paese in paese andavano narrando le gesta eroiche di Orlando e dei suoi paladini o quelle dei briganti maremmani, oggi si portano in scena personaggi storici e politici per scoprire verità scomode o non dette. E molti autori scelgono di dedicarsi alla biografia per fare teatro civile. Qualche esempio? L’Enrico Mattei di Giorgio Felicetti, autore marchigiano come l’ex presidente dell’Eni, il Luciano Bianciardi di Emanuele Bocci, il Mussolini Benito di Daniele Timpano, irriverente autobiografia dall’oltretomba. Ma anche due “classici” come Artemisia Gentileschi di Anna Meacci (l’attrice è alla sua seconda partecipazione al Festival) o la Nilde Iotti di Monica Morini, autrice-attrice emiliana come la sua protagonista. Personaggi scomodi, controversi, comunque originali.
    Per l’inaugurazione dell’edizione 2010 è stata scelta una location inedita, il castello della Marsiliana, e una padrona di casa speciale, la principessa Giorgiana Corsini. Con un doppio spettacolo di danza contemporanea, eseguito da una compagnia francese per la prima volta in Italia, Revelespace, che dedica la sua ricerca al rapporto con il paesaggio.

    ELENA GUERRINI. Autrice, regista e attrice di teatro civile, si è laureata al Dams di Bologna. Dopo aver lavorato con Pippo Delbono, Cesare Ronconi e Pupi Avati, ha proseguito con la sua personale ricerca. Con Orti Insorti (anche libro per le edizioni Stampalternativa), nato nei poderi, ha superato le cento repliche in giro per il mondo. Ha appena debuttato con Bella tutta!, in cartellone la prossima stagione. È ideatrice e direttrice artistica del Festival “A Veglia, a teatro col baratto”: «Il Festival si inserisce in un progetto di valorizzazione dei centri storici dei piccoli comuni e delle zone rurali della Maremma. Nel rapporto informale che stabilisce con gli spettatori, il Festival ha dimostrato di essere gradito a un pubblico eterogeneo, colto e popolare allo stesso tempo. Turisti e gente del posto, che si presentano con la sedia in mano e il “biglietto” in prodotti della terra, un modo per promuovere anche le produzioni tipiche locali fuori dai circuiti tradizionali. Si tratta di un festival a basso costo e a basso impatto ambientale: le luci sono quelle di casa, non ci sono palchi né microfoni né casse, ma la complicità delle persone che aprono le loro porte al teatro e spengono la tv per una sera. Oltre naturalmente alla generosità degli artisti, che rinunciano al cachet in “vil denaro” per riscuotere l’incasso della serata “in natura”. E l’attenzione di un pubblico sincero e genuino, con cui si fermano a parlare a lungo dopo lo spettacolo».

    Info: Associazione culturale Creature creative, tel. 338 2871854; aveglia@hotmail.it
    http://www.avegliateatroabaratto.blogspot.com.
    Ufficio stampa: donatella.borghesi@alice.it, tel 335 7735703

    PROGRAMMMA DEL FESTIVAL A VEGLIA – A TEATRO COL BARATTO 2010
    4° edizione
    LA BIOGRAFIA NARRATA A:
    MARSILIANA – MANCIANO – PODERI DI MONTEMERANO
    DAL 14 AL 26 SETTEMBRE

    Martedì, 14 settembre

    Ore 19,30 al borgo della Marsiliana

    Compagnia Revelespace, Parigi
    per la prima volta in Italia

    «QUI A RÊVÉ?» – Duo di danza contemporanea creato e interpretato da Mathias Dou e Camilla Gotta. Musiche dal vivo di Stefano Fogher
    Ispirato dai collages di Max Ernst, un duo uomo-donna cerca di interrogare in movimento la libertà, la fantasia, la voluttà dello sguardo. Il sogno che ci fa lasciare le nostre stanze, i nostri letti, per alzarci in volo oltre la pesantezza della realtà. Due personaggi “stranieri” uno all’altro, riflessi nel “mondo dello specchio”.

    Ore 21, a casa della principessa Giorgiana Corsini, Castello della Marsiliana
    Inaugurazione ufficiale della quarta edizione del Festival a Veglia

    Creazione speciale per A Veglia 2010: “Corpi e paesaggio al castello”
    Due danzatori e un musicista per mettere in scena il castello nascosto dai suoi giardini e dalle sue mura. E rivelarlo al pubblico. Danzare: agire, camminare, toccare, correre, sentire, guardare, cadere, scavare, seminare, fermarsi, sedersi, parlare, raccogliere…

    Mercoledì, 15 settembre

    Ore 21, a casa di Alessia Lombardi e Marco Morini, via Felice Cavallotti 18, Manciano

    Giorgio Felicetti
    COME NASCE UNO SPETTACOLO SU ENRICO MATTEI (Conferenza-spettacolo)
    «Mattei è la storia di una stella di fuoco che cade il 27 ottobre 1962 a Bascapé. Mattei è storia di petrolio. Mattei è storia di giustizia annegata nel fango».

    Giovedì, 16 settembre

    Ore 21: nel magazzino “Reperti” di Roberto Gotta, via Madoni 7, Manciano

    Daniele Timpano
    DUX IN SCATOLA: AUTOBIOGRAFIA D’OLTRETOMBA DI MUSSOLINI BENITO
    Una storia destrutturata per una narrazione antinarrazione, con citazioni letterarie da Marinetti, Gadda, Malaparte. Un monologo sul passato che come un puzzle svela qualcosa sull’oggi.

    Venerdì, 17 settembre

    Ore 21: a casa di Alessandra Speidel e Pietro Binaghi , via Roma 40, Manciano

    Elena Guerrini
    BELLA TUTTA! Lo spettacolo che ha debuttato a Milano il 20 luglio viene riproposto come lettura scenica, in attesa della prima regionale a Calenzano (Firenze) il 21 settembre. «La dieta è il più potente sedativo politico della storia delle donne» (Naomi Wolf)

    Ore 22: Umberto Franchini,

    BENNO IL CICCIONE – Monologo con musica dal vivo in chiave autobiografica: storia di un adolescente tra diete e bullismo.

    Sabato 18 settembre

    Ore 21, a casa di Aldo e Mietta Cavoli, via Costa della Società 5, Manciano

    Anna Meacci
    ARTEMISIA – Storia di Artemisia Gentileschi, pittrice secentesca. Una donna che infranse tutte le regole per conquistare la libertà e la possibilità di esprimersi artisticamente.

    Domenica 19 settembre

    Ore 19,00 Franchino garage, Poderi di Montemerano

    “Frontiere di teatro civile”: presentazione del libro di Letizia Bernazza, edizioni Editoria e spettacolo (con interventi a sorpresa dei protagonisti)

    Ore 21.00 Nel giardino di Roberta Detti, Poderi di Montemerano

    Simone Cristicchi
    regia di Alessandro Benvenuti

    LI ROMANI DI RUSSIA – Il conosciutissimo cantautore, affezionato alla Maremma, qui nella veste di narratore di una storia inedita.

    Giovedì 23 settembre

    A casa di Emo Rossi, Poderi di Montemerano

    Teatro dell’Orsa, Monica Morini
    NILDE, UNA DONNA DELLA REPUBBLICA – La vita di Nilde Iotti, che incontra la politica, amore di cui non saprà mai fare a meno.

    Venerdì 24 settembre

    Ore 21, a casa di Gianluca Detti, Poderi di Montemerano

    Marco Paolini
    JACK LONDON
    (prenotazione obbligatoria)

    Sabato 25 settembre

    A casa di Elena Mazzieri (Elena la sarta), via XX Settembre 97, Manciano

    Gaspare Balsamo
    MUCIARA Non è più un mare per tonni – L’autobiografia del narratore siciliano esponente del ’cunto, che evoca tonni e rais, leggende e ricordi

    Domenica 26 settembre

    Ore 18, a casa di Francesco Raco, Montemerano

    Elena Guerrini
    MAMMA MAESTRA – Appunti per un nuovo spettacolo sul passato, presente e futuro della scuola.

    Ore 19: Emanuele Bocci
    LUCIANO BIANCIARDI – Biografia dello scrittore grossetano autore de “La vita agra”.

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