Due mostre fotografiche, in due differenti città, raccontano con occhio attento ma senza retorica la realtà quotidiana della carceri italiane. La condizione dei detenuti in Italia, tra sovraffollamento e difficoltà strutturali, non è certo tra le migliori. Ma al di là delle condizioni materiali, è la disattenzione verso questo universo e le storie che lo compongono, fatte di donne e di uomini, a rendere ancora più netta e invalicabile la linea di confine che separa il “dentro” dal “fuori”.
Proprio la condizione delle detenute madri e dei loro bambini è al centro del lavoro di Giuseppe Aliprandi, «Sabati di libertà». La mostra, inaugurata il 17 febbraio scorso nell’aula magna del liceo Tito Livio di Padova [Riviera Tito Livio, 9], racconta gli angoli oscuri del carcere femminile romano di Rebibbia, dove vivono anche bambini al di sotto dei tre anni figli di detenute. Una realtà contraddittoria e sofferta, frutto della legge n. 663 del 1986, la legge Gozzino, che ha cercato un compromesso tra situazione detentiva e diritto dei figli di essere cresciuti dalla proprie madri. Continua a leggere…