«Autodiffamazione» di Peter Handke, secondo il duo Barletti-Waas

Barletti Waas - AutodiffamazioneAntonio Audino, critico del Sole 24 Ore, uscendo da “Autodiffamazione”, faceva la considerazione di quanto questo testo di Peter Handke fosse intriso di spirito protestante: l’elenco infinito di pubblica accusa che il duo Barletti Waas snocciola con crudeltà e incredibile equilibrio scenico (tenere banco per un’ora con un “semplice” elenco non è cosa da poco) è in effetti un sorta di processo – sia pure laico – a se stessi, una sorta di corto circuito pubblico tra la morale sociale e quella individuale. Ma c’è anche un aspetto più universale, per quanto anch’esso giustamente filtrato da una lente “tedesca”, dietro l’elenco di mancanze e (presunte) violazioni snocciolate in scena: il rapporto tra legge e natura, tra normazione e vita. Werner Waas e Lea Barletti entrano in scena completamente nudi, come si entra nella vita, e la prima “autodiffamazione” riguarda proprio il venire al mondo, il piangere, il vagire, lo sfamarsi. Solo in seguito si vestono e si confrontano, lungo la lista interminabile, con le regole e le convenzioni sociali. È quasi una lotta della vita con la norma; e nel riconoscersi o meno in uno dei punti dell’elenco di Handke il dramma prende forma senza dipanarsi sulla scena, ma direttamente nella testa dello spettatore. Grazie anche alla regia rigorosa di Waas, che restituisce la potenza di questo testo non facile, e al suo prezioso lavoro di riscoperta della drammaturgia tedesca.

:: visto a Short Theatre 8 ::

.

[da Quaderni del Teatro di Roma n°16 – ottobre 2013]

cover QTR 16

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...